Mercoledì, 06 Giugno 2012 18:03

Prendersi cura dei bambini rom di Giugliano

Scritto da  Gerardo

Dosta (basta) con l’ignorare l’esistenza dei nostri bambini!
Una petizione al Presidente della Repubblica dai rom di Giugliano.
È quanto riceviamo da Domenico Pizzuti, cioè il testo della lettera con alcune riflessioni dello stesso padre.
Buona lettura!



“Caro Presidente,
Siamo in tanti, ragazzi e ragazze del popolo ROM nati in Italia, di seconda, a volte anche di terza generazione, da genitori apolidi o residenti irregolarmente nel nostro Paese. Ci rivolgiamo a Lei perché ancora una volta abbiamo apprezzato le parole chiare che ha inteso indirizzare al Sindaco di Nichelino, che ha avuto la sensibilità di concedere la cittadinanza onoraria a 450 ragazzi nati da genitori stranieri in quel territorio. Siamo italiani ma stranieri. Ci sentiamo “parte integrante della nostra società”, ma viviamo quotidianamente il disagio di essere considerati impropriamente stranieri”.


Questa petizione è partita ieri primo giugno in occasione della Giornata Internazionale del Bambino dai campi rom alle spalle del Parco commerciale Auchan di Giugliano, per iniziativa del Forum Campania Rom che ha raccolto per l’occasione i bambini Rom con giochi ed esercizi di autostima per accrescere il loro orgoglio di cittadini italiani. Nugoli di bambini dagli occhi marrone sono accorsi per disegnare, indossare maschere confezionate con piatti di plastica, giocare insieme con l’aiuto di giovani dottorandi romeni della Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Bucarest che stanno compiendo uno stage di approfondimento della questione Rom in Italia. Dobbiamo riconoscere che questi bambini ma anche adolescenti femmine non erano “scugnizzi” e si lasciavano guidare nei giochi. Una ragazza di 14 anni era incinta e lo dice, altre si occupano di bambini più piccoli, e si socializzano prima del tempo a curare bambini, destino delle donne che quasi regolarmente generano 4 o 5 figli ed anche più.

A Giugliano il 60% della popolazione rom è sotto i 18 anni. Su 300 minori solo il 10% va a scuola, il 90% sono analfabeti. Le condizioni abitative e sanitarie sono inaccettabili per la nostra società, senza acqua, elettricità e servizi igienici, come abbiamo documentato (“Quei Rom rifiuti umani abbandonati nel nulla”, in Repubblica Napoli, 10 maggio 2012) Ad un anno dallo sgombero dalla zona industriale sono morti 4 neonati ed un giovane quindicenne è stato ucciso. Lo sgombero del 12 aprile dalla zona ASI e la dispersione in 6 nuclei nella campagne circostante nella quasi totalità li ha privati dell’opportunità di frequentare le scuole come prima. Non è più sopportabile in generale la situazione dei rom emigrati in Italia dall’ex Yugoslavia e che dopo la terza generazione nata qui non ha ancora ottenuto la cittadinanza italiana. Sono circa 14.000 I bambini che si trovano in questa delicata situazione.


“DOSTA (BASTA) con l’ignorare l’esistenza dei nostri bambini - dichiarano alcuni genitori presenti. Soffriamo per la totale mancanza dei diritti fondamentali del cittadino. Noi tifiamo per la nazionale di calcio italiana, parliamo italiano, mangiamo cibo italiano, siamo nati e cresciuti a Giugliano, non riusciamo a capire perchè non possiamo essere riconosciuti come cittadini italiani.”


Questa petizione per il riconoscimento della cittadinanza italiana, queste richieste di riconoscimento dei diritti dei bambini, non sono rivolte solo al Presidente della Repubblica ma alle Amministrazione comunali e società circostante che finge di ignorare queste presenze. E’ una questione di civiltà per il riconoscimento di diritti e prestazioni previste dalla nostra legislazione, per non invocare le norme della Unione Europea.

Potranno un giorno questi bambini quardare alle bandiere italiane innalzate suo pennoni dei viali che circondano il Parco commerciale, in occasione della festa della Repubblica, come segno di un paese amico ed accogliente?

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